
Stop alla crescente repressione!
La Rete
Da oltre due anni, molte persone che hanno partecipato alla rivolta del 2019-2020 sono state imprigionate a Hong Kong, tra cui i sindacalisti Lee Cheuk-yan, Carol Ng e Winnie Yu.
Un ulteriore passo avanti è stato compiuto il 3 luglio, quando sono stati emessi mandati di arresto per otto oppositori esiliati all'estero (tra cui tre ex parlamentari e un leader dell'ex centro sindacale HKCTU). Sono accusati di collusione con forze straniere per mettere in pericolo la sicurezza nazionale e rischiano pene fino all'ergastolo. Sono state promesse ricompense per oltre 110.000 euro a coloro che contribuiranno al loro arresto.
Christopher Mung Siu-tat, uno dei leader dell'ex centro sindacale HKCTU, rifiuta di farsi intimidire da tali minacce. Ora vive in esilio in Gran Bretagna e il 3 luglio ha dichiarato: "Non smetterò di difendere i diritti dei lavoratori di Hong Kong all'estero, in particolare collaborando con le organizzazioni internazionali e i sindacati di vari Paesi".
Le organizzazioni membri della Rete internazionale di solidarietà e lotta sindacale denunciano l'attuale aumento della repressione.